Secondo giorno di competizioni per il Campionato Mondiale di Rugby Subacqueo.
Purtroppo l'incontro con la rappresentativa della Repubblica Ceca è andato male, molto male.
Dopo una partenza negativa, con i cechi che segnavano due punti nei primi due minuti, gli azzurri hanno ricompattato il gioco, cercando lucidità in difesa e entusiasmo nei contropiede. Due punti per la nostra nazionale sono arrivati, ma alla lunga un divario evidente si è manifestato, con i cechi che mettevano punti su punti mentre il morale dei nostri collassava. Fatica, scoramento e delusione hanno caratterizzato la fase conclusiva della partita, terminata con un 9-2 per i cechi.
A questo punto la nostra nazionale è relegata al terzo scaglione della classifica, andando a competere per il piazzamento tra il 9° e il 12° posto.
Perché una sconfitta così cocente?
I nostri giocatori, i fiorentini come i napoletani, non hanno singolarmente nulla in meno rispetto agli avversari di oggi; quello che ha distinto il gioco è stato proprio vedere una squadra (la Repubblica Ceca) giocare contro dodici giocatori (gli italiani).
La mancanza di tattica di squadra, di abitudine a giocare assieme e di coordinazione hanno portato al divario incolmabile che abbiamo sofferto.
Mea culpa in debriefing possibilmente futili, ma nel male della sconfitta è emersa un'analisi amara e oggettiva sulla salute del Rugby Subacqueo italiano: al di sopra dell'impegno dei singoli, la promozione, la costituzione di nuovi club e la crescita di nuovi giocatori appare il requisito fondamentale per la futura partecipazione di una nostra nazionale a qualunque livello.
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