Cominciamo dalla fine: è stato un trionfo norvegese. Entrambe le nazionali del paese scandinavo si sono laureate campioni del modo, in entrambi i casi grazie ad un successo di misura per 1-0 contro la Germania (tra i maschi) e la Svezia (tra le femmine).
Si è trattato di un vero e proprio dominio e di una giusta affermazione, giunta per entrambe le formazioni al termine di un mondiale esaltante e culminate in due finali largamente dominate e nobilitate, in entrambi i casi dalla evidente forza delle avversarie.
Sul podio, a scambiarsi le posizioni di rincalzo, di nuovo la Svezia tra i maschi e la Germania tra le femmine.
E' l'ultima partita dei nostri eroi azzurri?
Beh, finalmente è arrivata la tanto agognata vittoria: 3-2 contro la Spagna, al termine di un match sempre in bilico, in cui l'Italia è andata 3 volte in vantaggio, facendosi raggiungere, fortunatamente, solo nelle prime due occasioni.
E ancora una volta, così come venerdì contro la Russia, i gol spagnoli sono stati realizzati su rigore, questa volta più chiari e netti che contro gli ex-sovietici. Due volte Cavaliere (dunque top scorer italiano della manifestazione) e Chiani gli autori delle marcature azzurre. Tra gli spagnoli a segno anche Ricardo Iriarte Pulido, compagno di Meneghin, Rossi Romanelli e dello stesso Chiani nelle ultime due stagioni con il Duisburg.
Bello, bellissimo, il finale della partita, con le squadre abbracciate tutte insieme a bordo vasca per cantare l'inno italiano, con uno strappo al protocollo che sancisce, ancora una volta, la splendida amicizia sportiva (ma non solo) tra gli atleti delle due squadre.
Bilancio italiano: è stato un finale di campionato in crescendo, quello azzurro, che non fa che aumentare i rimpianti per la pessima, inqualificabile gestione dell'ultima stagione. Il ritorno a una tattica più umile ed accorta ha coinciso con il miglioramento delle prestazioni. Da qui si può ripartire.
Un monito per il futuro,dunque, ma anche un segno di speranza: il materiale umano su cui (ri)fondare il rugby italiano di vertice c'è, la passione anche. Il ricorso a nuovi metodi di lavoro, organizzativi e tecnici, ci riporteranno a imboccare di nuovo quel trend di crescita che ci aveva contraddistinto fino all'ultima stagione.
Bilancio complessivo: il rugby sta diventando sempre di più uno sport in cui alla preparazione fisica viene abbinata alla rapidità di gioco. L'handling dei (e delle) norvegesi ne è il più fulgido esempio. Sempre più uno sport per atleti veri, dunque, in cui lo spazio per l'improvvisazione si sta sempre più restringendo.
E con questo, arrivederci!
Qui di seguito i risultati dell'ultima giornata
M 5-6 Denmark Colombia (1-0) 1-0
M 7-8 Turkey Czech R. (1-1) 1-2 (OT)
M 9-10 Austria Russia (0-1) 1-2
M 11-12 Spain Italy (1-2) 2-3
W 3-4 Finland Germany (0-0) 0-1
M 3-4 Finland Sweden (0-1) 0-1
W 1-2 Final Norway Sweden (0-0) 1-0
M 1-2 Norway Germany (0-0) 1-0
Qui di seguito i risultati dell'ultima giornata
M 5-6 Denmark Colombia (1-0) 1-0
M 7-8 Turkey Czech R. (1-1) 1-2 (OT)
M 9-10 Austria Russia (0-1) 1-2
M 11-12 Spain Italy (1-2) 2-3
W 3-4 Finland Germany (0-0) 0-1
M 3-4 Finland Sweden (0-1) 0-1
W 1-2 Final Norway Sweden (0-0) 1-0
M 1-2 Norway Germany (0-0) 1-0
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